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La legalità del THC e del CBD in Italia

Un vero e proprio boom ha attraversato il nostro paese negli ultimi anni dei prodotti a base di CBD, ma ad oggi tutti i consumatori non sono ancora convinti della legalità di questi prodotti, poiché a livello normativo c’è ancora tanta confusione e la disinformazione sull’argomento regna sovrana.

Se avete già letto i nostri articoli, uno in particolare parlava della differenza tra le due sostanze contenute nella Cannabis, il THC e il CBD.

Se non avete ancora avuto modo di leggerli, vi forniamo una piccola panoramica su quelle che sono le principali differenze tra i due principi attivi. 

Sono due sostanze entrambe derivate dalle piante della Cannabis, entrambe cannabinoidi ma si differenziano dagli effetti che generano, poiché il THC ha un effetto psicoattivo non presente invece nel CBD.

L’effetto psicotropo del THC fa si che questo sia illegale in diversi paesi, al contrario del CBD che invece è legale in tantissimi paesi, poiché ha un effetto prettamente rilassante o addirittura in grado di attenuare gli effetti del THC. 

Il CBD per i suoi effetti antinfiammatori, distensivi e rilassanti, viene impiegato in tantissimi settori, come quello alimentare, cosmetico e anche in ambito farmaceutico.

Assumere CBD non comporta alcun tipo di alterazione psicologica ne produce effetti collaterali, in quanto le sue proprietà sono neuroprotettive, antipsicotiche e antispasmodiche.

L’attuale legge in vigore nel nostro paese, legge 242 del 2016, entrata in vigore nel gennaio 2017, indica tutto ciò che c’è da sapere a proposito del consumo, della vendita e della coltivazione del CBD, definendo i prodotti a base di Cannabis Light legali, purché questi ultimi rispettino determinate linee guida.

I livelli di THC consentiti per legge sono inferiori allo 0,06%, in considerazione che questo contenuto così basso non è in grado di generare effetti psicotropi, a differenza di uno spinello normale dove il THC è compreso tra il 5 e l’8 %, motivo per cui in questi casi è vietata la vendita e il consumo.

Per quanto riguarda i prodotti contenenti il CBD la vendita è consentita quando si tratta di articoli ad uso tecnico. Va ricordato inoltre che la canapa legale in Italia è la fonte di approvvigionamento più importante di CBD lecita. 

Dal punto di vista normativo, nulla viene detto in riferimento al tipologia di acquisto che l’acquirente può fare, online o offline. 

Chiunque può ordinare i prodotti su internet e consumarli, la varietà è molto ampia, si passa dalle bevande alle tisane, dalle bustine ai vestiti, fino ad arrivare persino alle torte. 

La legge non si è mai espressa sull’utilizzo ricreativo della cannabis light, che quindi può essere usata anche per fare dolci, infusi etc… . 

L’unico accorgimento è quello che nel caso in cui si venga trovati in possesso di cannabis light si deve dimostrare che il prodotto sia stato acquistato legalmente.

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